McCarthy, non verificato: sui social media, non c'è alcuna garanzia che le persone siano chi affermano di essere

Quando si tratta di social media, nessuno, compresi quelli che distribuiscono badge verificati, può distinguere il vero dal falso.

A quanto pare, quello non era il vero McCarthy.

Perché uno scrittore notoriamente solitario dovrebbe rompere l'abitudine di una vita per apparire improvvisamente sui social media e parlare di kombucha, soffiatori di foglie e della serie TV The Mandalorian? Il romanziere americano Cormac McCarthy ha fatto impazzire gli utenti letterari di Twitter questa settimana quando ha affermato di essere stato su questo sito infernale solo per volere del suo addetto stampa, perché il coinvolgimento è diminuito e così sono le metriche e qualcosa a cui importa Sei felice ora Terry ( nessuna punteggiatura, proprio come nei suoi libri). Tutti hanno riso dello snark, Stephen King ha persino risposto al tweet (non so se Terry lo è, ma lo sono) e Twitter si è affrettato a ungere la leggenda con l'unico riconoscimento che sembra avere importanza in questi giorni: un badge di verifica blu.

A quanto pare, quello non era il vero McCarthy. L'handle @CormacMcCrthy (notare la 'a' mancante) è una parodia e, come hanno confermato sia il suo agente che l'editore, lo scrittore 88enne non è sicuramente su Twitter. E, a proposito, questa non è la prima volta che siamo stati scherzati da un falso McCarthy. Nel 2012, lo stesso Jack Dorsey ha twittato per dare il benvenuto a @CormacCMcCarthy (notare la 'c' in più) su Twitter, così come Margaret Atwood. Il conto è stato subito sospeso.

La nuova edizione del fittizio McCarthy è in circolazione dal 2018 e, con un impegno per la creatività pari forse solo al vero McCarthy, ha inviato con dedizione tweet scontrosi su infomercials di cuscini e cene ghiacciate, spesso raccontando conversazioni con sua figlia e suo nipote -figlia. Tutto questo era passato in gran parte inosservato e inosservato fino a quando il tweet del pubblicista Terry non è diventato virale. Presumibilmente, questo è stato il momento in cui Twitter ha deciso di sospendere le regole di identificazione che segue nel caso dei comuni mortali e, senza che l'account di parodia ne facesse richiesta, lo ha consacrato come vero. Il che dimostra solo che quando si tratta di social media, nessuno, compresi quelli che distribuiscono badge verificati, può distinguere il vero dal falso.

Questo editoriale è apparso per la prima volta nell'edizione cartacea il 7 agosto 2021 con il titolo 'McCarthy, non verificato'.